Scommesse US open

• Sport: tennis
• Paese: competizione mondiale
• Cadenza: annuale (agosto/settembre)
• Fondazione: 1881
• Campioni in carica: Jannik Sinner, Aryna Sabalenka

Il primo fattore cui uno scommettitore in procinto di puntare sul tennis deve fare attenzione è quello di consultare il calendario degli eventi, facilmente accessibile su SNAI.it. Lo US Open è il quarto e ultimo degli slam in stagione, non decreta la fine di quest'ultima perché si gioca tra agosto e settembre, ma è comunque una sorta di check point da conquistare per determinare il successo di una stagione tennistica. Essendo il quarto dei tornei principali è da sempre l'ultimo spauracchio prima della conquista del Grande Slam (la vittoria dei quattro tornei principali, Australian Open, Roland Garros, Wimbledon, US Open, nella stessa stagione) o l'ancora di salvezza per un anno sottotono. Bisogna poi valutare lo stato fisico dei partecipanti, spesso sfibrati dalla fitta tranche di tornei che affollano il calendario dall'inverno all'estate. Insomma, lo US Open non si vince con sole statistiche, ma un insieme di fattori che lo rendono un torneo fuori dal raggio dei facili pronostici.

Cominciò come un passatempo per l'alta società, all'epoca si chiamava U.S. National Championship e cambierà denominazione solo dopo l'ingresso nell'era Open. Come è spesso accaduto, quando ci sono da stabilire le regole di un qualche neonato sport non può mancare la partecipazione di una personalità inglese: stavolta tocca al maggiore britannico Walter Wingfield Clopton che nel libro "A portable Court of Playing Tennis" descrisse le norme di questo nuovo sport. Era il 1874, immediatamente l'America s'innamorò di questo sport e nel 1881 ebbe inizio il primo torneo ufficialmente riconosciuto, l'edizione del 1890 del torneo femminile fu addirittura vinta da Ellen Roosevelt, cugina del Presidente degli USA.

Te ne intendi di tennis giocato sul cemento? Allora i campi azzurri di Flushing Meadows a New York sono quello che fa per te. Punta su chi arriverà alla fine del torneo, scommetterai su una vittoria sicura di uno dei primi del circuito ATP/WTA o rischierai tutto su un outsider del tabellone?

Il 2024 ha ospitato la 144esima edizione degli US Open di tennis, uno degli eventi più prestigiosi nel mondo dello sport, noto per la sua storia ricca di emozioni e talento. Quest'anno, il torneo ha avuto luogo presso il complesso del Billie Jean King National Tennis Center a Flushing Meadows, New York. Con una combinazione di tradizione e innovazione, gli US Open continuano a catalizzare l'attenzione degli appassionati di tennis di tutto il mondo.

Previsioni e campioni da battere Us Open 2024

I riflettori sono puntati sui campioni in carica, pronti a difendere i loro titoli e a cercare di scrivere un'altra pagina di storia nel mondo del tennis. Novak Djokovic, il dominatore incontrastato della scena maschile, cercherà di consolidare ulteriormente la sua leggenda, difendendo il titolo nel singolo maschile. Con una performance straordinaria nell'edizione precedente, Djokovic ha dimostrato la sua indiscussa supremazia sul campo, ma in un torneo così competitivo nulla è scontato e ogni partita sarà una nuova sfida.

Nel singolo femminile, la giovane e talentuosa Coco Gauff si prepara a difendere il suo titolo contro le avversarie che cercheranno di detronizzarla. Gauff ha dimostrato un talento eccezionale e una maturità oltre i suoi anni nel corso della sua carriera, e ora si trova di fronte alla sfida di confermare la sua grandezza sul palcoscenico degli US Open.

Con una combinazione di veterani affermati e giovani promesse pronte a emergere, gli US Open promettono di offrire un'esperienza emozionante e indimenticabile per tutti gli appassionati di tennis. I prossimi giorni saranno ricchi di incontri epici, momenti di suspense e di celebrazione dello sport ad altissimo livello.

US Open 2024: il resoconto delle finali

Il torneo US Open 2024, disputato tra il 26 agosto e l'8 settembre 2024 sui 17 campi dell'USTA Billie Jean King National Tennis Center di Flushing Meadows, New York, ha compreso tornei di singolare maschile e femminile e di doppio maschile, femminile e misto.

Il campione italiano Jannik Sinner scrive una nuova pagina della storia degli Open degli Stati Uniti: l’altoatesino è il primo italiano di sempre ad aver raggiunto lo storico risultato, ovvero la vittoria nella finale contro l’americano Taylor Fritz. La vittoria di Sinner è sembrata facile, con poco più di due ore di gara, con un 6-3 6-4 7-5. Fritz può comunque consolarsi, avendo perso contro il numero uno al mondo, che non stupisce si sia rivelato un avversario troppo superiore per il tennista americano, che ci ha provato fino alla fine nonostante il match fosse già deciso. Eppure, Fritz aveva allungato fino al 5-4 e servizio nel terzo set, ma Sinner è stato abile a fare muro, togliendo all’americano la possibilità di allungare ulteriormente.

Per quanto riguarda la finale femminile, è stata la bielorussa Aryna Sabalenka ad aggiudicarsi il prestigioso trofeo, battendo in finale Jessica Pegula con il punteggio di 7-5 7-5. Aryna Sabalenka conquista il suo primo titolo US Open, il suo secondo slam dopo Melbourne di quest’anno, terzo major della sua carriera. Il match si rivela molto combattuto, in cui Sabalenka ha avuto in mano il pallino del gioco in più occasioni, ma ha anche rischiato di cedere all’avversaria. Una finale fatta di alti e bassi, in cui l’agonismo di certo non è mancato.

Infine, il doppio maschile è stato vinto dalla coppia Max Purcell-Jordan Thompson, il doppio femminile da Ljudmyla Kicenok e Jeļena Ostapenko, mentre il doppio misto se lo aggiudicano i nostri connazionali Sara Errani e Andrea Vavassori.

Lo US Open 2023 è stata l’edizione numero 143 del quarto e ultimo torneo Grande Slam dell'anno. I campioni in carica dei singolari maschile e femminile erano lo spagnolo Carlos Alcaraz e la polacca Iga Świątek. Il torneo si è svolto in 14 giornate divise in due settimane, dal 28 agosto al 10 settembre 2023.

A cinque anni dall’ultima volta, Djokovic torna a vincere a New York, battendo in finale Daniil Medvedev con il punteggio di 6-3, 7-6, 6-3 in più di 3 ore di gioco. Una partita di alto livello, che è valsa al serbo il 24esimo major della sua carriera. Una partita in cui si è deciso tutto nel secondo set, durato 1 ora e 45 minuti, uno dei più belli della carriera di Nole, quattro volte campione a New York. Una sfida al cardiopalma quella del secondo parziale, con scambi talmente lunghi da sfinire i tennisti. Nelle battute finale, entrambi sono costretti ad annullare una palla break, il 36enne di Belgrado lo fa con una demi-volèe che gli vale l’ovazione dell'Arthur Ashe. Si continua on serve. Dopo un game durato 12 minuti si va al tiebreak, giusta conclusione di un set incredibile in termini di intensità e agonismo. L’epilogo non è da neo, con il russo che scappa via 3-1 e viene rimontato sul più bello, complice un errore di rovescio. Djoker è il nuovo numero uno del mondo, scavalc nuovamente Carlos Alcaraz che gli aveva negato il Grande Slam 2023, aggiudicandosi la finale di Wimbledon dopo il trionfo di Djokovic agli Australian Open e al Roland Garros.

Nella finale femminile, Coco Gauff vince il suo primo slam battendo in rimonta Aryna Sabalenka con il punteggio di 2-6, 6-3, 6-2. Un match che sembrava a senso unico, con il primo set vinto dalla bielorussa. Nel secondo set, tuttavia, la Sabalenka ha calato il ritmo e l’americana ne ha approfittato, complice anche il supporto del pubblico di casa, per vincere. Record consolatorio per la tennista bielorussa, che è stata la prima a raggiungere la semifinale dei quattro Major nello stesso anno, dopo Serena Williams nel 2016. La campionessa Coco Gauff, 19 anni di origine americana, ha conquistato il primo titolo slam della sua carriera. E pensare che la 19enne si era iscritta nel 2018, quando aveva appena 14 anni e già catturava l’attenzione del pubblico per la sua fisicità scolpita.

Tra agosto e settembre 2022 i tennisti più forti al mondo si sono affrontati sul prestigioso palcoscenico dello US Open, per stabilire chi avrebbe sostituito i campioni uscenti Daniil Medvedev e Emma Raducanu. Si preannunciava un'edizione all'insegna del ricambio generazionale, e così è stato. Il nuovo campione degli US Open è Carlos Alcaraz, diciannovenne spagnolo che centra il primo titolo slam della sua carriera e sale al primo posto della classifica ATP: è il più giovane tennista a diventare numero 1 al mondo da quando esiste il ranking ATP. Straordinaria la cavalcata del giovane spagnolo, che ha fatto fuori tennisti del calibro di Cilic, Sinner e Tiafoe, per poi imporsi in finale contro Casper Ruud. Una finale in cui il divario fisico e tecnico fra i due si è rivelato in tutta la sua evidenza: Alcaraz ha fatto punti in tutti i modi, deliziando il pubblico con eleganti tocchi al volo, recuperi, discese a rete, drop shot degni di un fuoriclasse. Il primo set è piuttosto bilanciato, fa la differenza il break di vantaggio conquistato da Alcaraz nel terzo game, passa Alcaraz con il punteggio di 6-4. Dopo un calo fisiologico nel secondo parziale, con il set archiviato da Ruud, lo spagnolo rialza la testa e vince 7-6 il terzo set, per poi chiudere la pratica al quarto con un tranquillo 6-3. La sensazione al termine di questa splendida finale è che per lo spagnolo questo possa essere il primo di tanti trofei slam della sua carriera.

Anche il torneo di singolare femminile vede il trionfo di una giovanissima, la polacca Iga Swiatek, già vincitrice di due Roland Garros e adesso detentrice di ben tre Slam a soli 21 anni. Per la prima volta la giovane tennista alza al cielo il trofeo degli US Open, confermando totalmente le aspettative. La finalista sconfitta è invece la tunisina Ons Jabeur, prima araba in finale a Flushing Meadows. I primi tre game sono a senso unico, Swiatek si rende autrice di giocate prodigiose mentre il gioco di Jabeur appare poco brillante, parziale chiuso con un perentorio 6-2. Nel secondo parziale di nuovo Swiatek parte alla grande e sale a 3-0, poi la tunisina reagisce e recupera il break di svantaggio per poi guadagnare anche tre palle break sul 4-4, tutte annullate da Swiatek. Si va al tie break, dove la polacca si impone con lo score di 7-5. Sono numeri da record quelli della nuova regina del tennis femminile, Swiatek è la prima tennista a vincere 7 titoli in una stagione dai tempi di Serena Williams nel 2014.

Poteva essere teatro di uno dei momenti sportivi più importanti del secolo, invece lo US Open è stato il quarto e ultimo torneo del Grande Slam sul quale si sono infranti i sogni di gloria di Novak Djokovic. Il tennista numero uno al mondo aveva già vinto Australian Open, Roland Garros e Wimbledon, in tutti i casi corredando le affermazioni con prove di assoluta inscalfibilità. Ormai è questa la leggenda che aleggia sul croato: più si va avanti nel torneo e più il suo gioco migliora, più il pubblico gli è contrario e maggiore è il suo rendimento. Stavolta, va detto, il pubblico era dalla sua parte poiché con questa vittoria avrebbe superato Nadal e Federer e avrebbe chiuso il Grande Slam, cosa mai accaduta nel tennis dell’era moderna se non alla Navratilova nel circuito WTA. Pertanto ci si aspettava molto da Djokovic, ma sarebbe ingiusto dire che il tennista abbia deluso le aspettative. Ha giocato infatti un ottimo torneo mettendo in riga i soliti grandi e giovani campioni che hanno provato a ostacolarlo. Berrettini ai quarti, Zverev in semifinale, per citare quelli che lo han fatto sudare di più. Dall’altra parte del tabellone però c’era Daniil Medvedev che al termine di questo US Open ci è arrivato nello stato di forma, psico-fisico, migliore della sua carriera. Quindi non c’è stato verso, il russo ha giocato una finale chirurgica stritolando il croato con i primi due set in cui si è imposto 6 – 4, 6 – 4. A questo punto Djokovic ha compreso che era lì che si sarebbe infranto il suo sogno, addirittura sciogliendosi in lacrime nelle battute finali. Difficile dire se ciò sia avvenuto per infelicità, delusione o altro, sta di fatto che alla fine Djokovic non sembrava poi così deluso. In effetti questa sconfitta non toglie nulla alla sua stagione, che è stata giocata ai limiti dello straordinario. Non bisogna poi togliere nulla al valore della prestazione di Medevedev che è il secondo tennista nato dopo il 1990 a riuscire a vincere uno Slam. Questo anche per rendersi conto di quanto sia durato il monopoli del trio Federer – Nadal – Djokovic nel tennis moderno.

Nel torneo femminile abbiamo invece assistito a una piacevole sorpresa: solo 18 anni ma un’incredibile forza di volontà per Emma Raducanu, che si aggiudica giovanissima il suo primo titolo del Grande Slam in carriera agli US Open. Un successo che vale la conquista di numerosi primati: la tennista britannica diventa la prima a riuscire nell’impresa partendo dalle qualificazioni e la più giovane giocatrice in finale slam da Maria Sharapova nel 2004. Non ha potuto nulla Fernandez, che non è riuscita a contrastare i colpi di questa tennista straordinaria. Le due giocatrici si erano incontrate una sola volta, al secondo turno di Wimbledon Junior 2018, e in quell’occasione fu Raducanu ad aggiudicarsi la vittoria: la partita si chiuse con 6-2 6-4 a sfavore di Fernandez, che aveva appena vinto il Roland Garros Under 18. C’erano forti aspettative per questa finale di US Open, che ha segnato una svolta generazionale: una finale fra teenager non si vedeva dal 1999, quando ad affrontarsi furono due nomi di tutto rispetto come Serena Williams e Martina Hingis. Già durante la semifinale dello US Open Raducanu aveva sorpreso tutti, abbattendo Sakkari con un 6-1 6-4 e mantenendo una concentrazione e una calma davvero fuori dall’ordinario, considerata la giovane età. In finale ha dovuto arrendersi anche Fernandez, sconfitta con un 6-4 6-3. Un’impresa straordinaria per la tennista britannica, che ha ricevuto anche i complimenti della regina Elisabetta, la quale ha dichiarato come questo evento segni “un traguardo notevole che ispirerà la prossima generazione di giocatrici.”

La centoquarantesima edizione dello US Open si è disputata dal 31 agosto 2020 al 13 settembre 2020. Si è trattato di un’edizione piuttosto atipica, considerato che il 2020 è stato anche l’anno in cui è scoppiata la pandemia da coronavirus. Nella stessa stagione Wimbledon è stato annullato, trasformando di colpo lo US Open nel secondo major stagionale. Inoltre alcuni dei campioni che avrebbero, in condizioni normali, preso parte al torneo hanno disertato a causa del covid. Tra questi Rafael Nadal e Bianca Andreescu, detentore e detentrice del titolo 2019. Ricordiamo infine che il pubblico non ha potuto assistere ai match, si è giocato quindi sempre a porte chiuse.

Come consuetudine si è giocato all’USTA Billie Jean King National Tennis Center di New York. Alcune fasi del normale svolgimento del torneo sono state tagliate e ridotte per ridimensionare la grandezza dell’evento e ridurre il rischio di contagio. La prima novità è che il torneo singolare maschile non è stato vinto, per la prima volta in anni, da nessuno dei big three (Nadal, Federer, Djokovic). A trionfare infatti è stato l’austriaco Dominic Thiem, testa di serie numero 2 del torneo e terzo in ranking ATP. L’unico dei tre giocatori storici in gara era Djokovic, non in grande forma, che è stato sconfitto agli ottavi da Carreno Busta. Lo spagnolo è stato sconfitto a sua volta dal tedesco Zverev in semifinale. Nell’atto conclusivo però l’austriaco Thiem ha piegato le velleità di Zverev con uno score di 3 set a 2 (2-6 4- 6 6-4 6-3 7-6).

Nel torneo femminile la Osaka ha confermato il suo ottimo stato di forma (dopo la vittorie all’Open australiano) vincendo in finale contro la Azarenka. Se la prestazione della giapponese non sorprende più di tanto, desta scalpore quella della finalista bielorussa che non era nemmeno tra le teste di serie. La Azarenka si impone sulle colleghe Haas, Sabalenka, Switek, Michova, raggiunge così i quarti di uno slam per la prima volta in quasi 5 anni. Prosegue a vincere con Mertens, Kenin e Serena Williams. Purtroppo per la bielorussa la sua corsa si arresta in finale con Naomi Osaka, al momento la tennista più forte del mondo, che deve comunque faticare per imporsi sulla rivale per 2 set a 1 (6-1 3-6 3-6). La Azarenka così finisce per perdere la sua terza finale agli open americani, la Osaka invece prosegue la sua striscia di vittorie.

La 139ª edizione della quarta e ultima prova del Grande Slam è stata disputata dal 26 agosto all'8 settembre 2019, sui campi di cemento DecoTurf all'aperto dell'USTA Billie Jean King National Tennis Center di Flushing Meadows di New York. I campioni dei singolari maschile e femminile erano Novak Đoković e Naomi Ōsaka, eliminati dalla competizione al quarto turno, rispettivamente dagli svizzeri Stan Wawrinka e Belinda Bencic.

Il torneo US Open 2019 si è svolto in 14 giornate suddivise in due settimane. Al termine del torneo, vince il singolare maschile lo spagnolo Rafael Nadal, mentre il singolare femminile se lo aggiudica la canadese Bianca Andreescu. Il doppio maschile se lo aggiudica la coppia sudamericana Cabal/Farah, il doppio femminile il duo Mertens/Sabalenka, mentre il doppio misto lo vince la coppia Mattek-Sands/Murray.

Gli US Open 2018 hanno coinciso con l’edizione numero 138 del torneo tennistico su campi di cemento DecoTurf all'aperto. Il torneo si è disputato in 14 giornate suddivise in due settimane, precisamente dal 27 agosto al 9 settembre 2018.

L’evento viene disputato presso l'USTA Billie Jean King National Tennis Center di Flushing Meadows a New York. I detentori uscenti dei singolari maschile e femminile sono Rafael Nadal e Sloane Stephens. Naomi Ōsaka vince il singolare femminile, Novak Djokovic conquista invece gli US Open 2018 in finale contro Juan Martin Del Potro: determinante il 6-3, 7-6, 6-3. Stagione poco esaltante infine per Roger Federer, che viene eliminato agli ottavi da Millman ed esce prestissimo dallo Slam, un evento che non si verificava dal 2015.

Le prime edizioni dello US Open, all'epoca ancora U.S. National Championship, si tennero sul terreno erboso di Newport nel Rhode Island. Furono stagioni dominate quasi sempre dagli stessi giocatori anche per l'influenza di una regola particolare definita challenge round, ovvero che il vincente del torneo aveva diritto l'anno seguente ad essere accreditato nuovamente in finale contro uno sfidante che aveva sbaragliato gli altri in un nuovo torneo regolare. Questa regola non fu più valida da 1911, nel frattempo il torneo aveva vissuto una totale dominanza statunitense, cessata solo nel 1926 dall'arrivo dei 4 moschettieri francesi (Jean Borotra, Henri Cochet, Jacques Brugnon e Renè Lacoste). Proprio nel 1926 avvenne la prima finale senza americani tra Lacoste e Borotra, fino al 1928 Newport continuerà ad essere terra di conquista parigina.

Arriva il tempo dei primi Grandi Slam, sia per gli uomini che per le donne: il primo a riuscirci è Don Budge nel 1938, conquistando un risultato che era sfuggito qualche anno prima in finale all'australiano Crowford. Le donne invece dovranno attendere ancora qualche anno, esattamente il 1953 con Maureen Connolly. Lo US Open è l'ultimo grande torneo dell'anno e quindi riuscire ad arrivare con la giusta forma e il giusto spirito e anche una questione di fortuna. Forse più dei Grandi Slam conquistati è la storia di quelli mancati a colpire, in particolare quella di uno dei giocatori comunemente posizionati nella top 10 di tutti i tempi: Björn Borg.

Lo svedese ha conquistato, in una carriera cominciata a 15 anni, 11 slam con filotti di vittorie impressionanti. Ciò nonostante perse ben 4 finali dello US Open nel giro di 6 anni. In più non deve essere stato semplice convivere con la presenza del talento ribelle di John McEnroe. Questi vinse il Grande Slam nel '79, l'anno dopo sconfisse Borg in finale allo US Open e lo stesso anche nel 1981. A quel punto lo svedese, sfibrato da una carriera di intensità assoluta, decise a 16 anni che era ora di appendere la racchetta al chiodo e si rese protagonista di uno dei ritiri sportivi più scioccanti della storia.

Protagoniste invece di una delle pagine più belle della storia sportiva italiana, scritta proprio sul cemento di Flushing Meadows, sono Flavia Pennetta e Roberta Vinci che disputarono nel 2015 l'unica finale tutta italiana che si sia mai disputata in uno slam. Ad aggiungere epicità ad una storia che ha fatto sognare ogni appassionato dello Stivale è stato il percorso che le due hanno fatto per giungere a questo risultato: Flavia Pennetta battè in semifinale la numero 2 del mondo Simona Halep, alla Vinci invece toccò l'insormontabile ostacolo Serena Williams, una delle giocatrici più vincenti della storia del tennis e all'epoca numero 1 incontrastata del ranking. Alla fine la favola si concluderà con la vittoria della Pennetta per 7-6, 6-2 sulla Vinci, per una finale che avrà solo sorrisi per entrambe.